Nomina Sovrintendente Ponchielli
Forza Italia attacca il Comune

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Il gruppo cittadino di Forza Italia torna sulla nomina di Andrea Nocerino a Sovrintendente del Teatro Ponchielli, riprendendo le considerazioni già espresse in occasione dell’avvicendamento tra Angela Cauzzi e Andrea Cigni nel 2020.
“Come allora- afferma il segretario cittadino Luca Ghidini – anche oggi evitiamo di esprimere valutazioni di merito sul curriculum del neonominato Sovrintendente. Non spetta alla politica giudicare la statura tecnica e culturale di un profilo professionale. Al contrario, siamo certi che il dottor Nocerino saprà affrontare con competenza, serietà e passione il delicato incarico che gli è stato affidato. A lui rivolgiamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro, nell’interesse di una città che ha già rappresentato una tappa significativa del suo percorso professionale.

“Tuttavia, alla politica compete vigilare sulla correttezza e sulla trasparenza dei processi decisionali adottati dall’Amministrazione comunale e dei suoi esponenti – su tutti il Sindaco -, e sul loro effettivo orientamento a una visione di crescita e sviluppo della città, anche in ambito culturale.
“È dunque con rammarico che constatiamo, ancora una volta, un’impostazione frettolosa e opaca da parte del Sindaco. La nomina del nuovo Sovrintendente non è stata preceduta da alcuna procedura di selezione pubblica, come invece sarebbe auspicabile per una figura di vertice in un’istituzione di rilievo. Una procedura aperta, fondata su criteri chiari e condivisi, avrebbe potuto attrarre i migliori profili a livello nazionale e internazionale, rafforzando il ruolo del Teatro Ponchielli nel panorama culturale, e allineandolo a una prassi comunemente in uso nei teatri di tradizione.
“Purtroppo – continua il gruppo cittadino FI – si è preferito un approccio autoreferenziale, che perpetua una visione provinciale e chiusa. A ciò si aggiunge la tempistica, sorprendentemente accelerata, della nomina: una decisione “lampo” presa senza che vi fossero urgenze concrete, dal momento che i cartelloni della prossima stagione erano già stati approvati dal Consiglio di amministrazione della Fondazione e la programmazione era sostanzialmente definita. Ma si sa, la fretta – soprattutto in politica – smentisce un certo timore che qualcuno possa dall’esterno intromettersi nelle faccende di casa”.
“Per dirla con le parole che Pizzetti usò all’epoca dell’avvicendamento tra Cauzzi e Cigni – la conclusione – ancora una volta il Ponchielli è stato trattato come ‘il salotto di casa nostra’, impermeabile a ogni collaborazione esterna e gelosa del proprio campanile. Per la sua storia e la sua tradizione, Cremona ha tutti gli strumenti per avere un’ambizione internazionale. È triste che a causa dell’approccio rinunciatario dell’Amministrazione, sia proprio questa vocazione a essere mortificata. Per rilanciare Cremona, anche oltre il suo territorio provinciale e non solo sul piano culturale, la politica deve sapere offrire ben altro”.