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Cremo, il vice Barone: "Nicola
vuole sempre il massimo"

Nella foto al centro Simone Barone

Simone Barone è il nuovo vice allenatore della Cremonese. Lavora con Davide Nicola dal febbraio 2022, ai tempi della Salernitana, e poi lo ha seguito anche nelle avventure all’Empoli e al Cagliari. Dopo l’allenamento mattutino, abbiamo chiesto a Barone che tipo di rapporto ha con Nicola e quale metodologia di lavoro segue il nuovo tecnico della Cremonese.

“Con mister Nicola il rapporto è ottimo – ha spiegato Barone -, ormai lavoriamo insieme da vari anni. Ma mi trovo bene anche con tutto il resto dello staff tecnico. Nicola è un grande lavoratore, una persona che vuole sempre il massimo, in campo e fuori. Vuole sempre una squadra compatta, organizzata e aggressiva, che si sappia distinguere nelle due fasi: sia in fase di palleggio e quindi di possesso che in fase di non possesso, quando bisogna essere compatti e organizzati. E’ un allenatore che cura i piccoli particolari, che poi per una squadra come la Cremonese possono rivelarsi fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo”.

Ci racconta il suo impatto con Cremona, la Cremonese e l’ambiente grigiorosso?
“Sapevo che avrei trovato un ambiente ottimo. Ho tanti amici che hanno giocato nella Cremo, oppure che l’hanno allenata. Quando sono arrivato ho trovato uno splendido centro sportivo e uno stadio bello. C’è molto entusiasmo, la società è organizzata e il gruppo è ottimo e ha voglia di lavorare, perché quando si passa dalla Serie B alla Serie A per un calciatore è il massimo. Direi quindi che ci sono tutti i presupposti per fare qualcosa di buono, sapendo che ci sarà molto da soffrire e da lavorare, ma questo fa parte del gioco ed è anche il bello del nostro lavoro. Stiamo cercando, giorno dopo giorno, di migliorare sempre di più in tutti gli aspetti possibili”.

Lei da calciatore è stato nel 2006 campione del mondo con la Nazionale ai tempi guidata da Lippi. Come si spiega i problemi che l’Italia ha incontrato a livello di risultati negli ultimi anni? Gattuso può essere la persona giusta alla guida per rinascere?
“Sicuramente il dispiacere è forte. Vedere per ben due volte l’Italia non qualificarsi ai Mondiali è un fastidio. Ora speriamo di riuscire a qualificarci per la prossima edizione dei Mondiali. Io sono positivo e penso che, anche con fatica, riusciremo a centrare l’obiettivo qualificazione. E’ un momento così, bisogna avere tranquillità. Anche se non è facile, perché siamo una Nazione molto importante dal punto di vista calcistico. Gattuso è un ottimo allenatore che ha guidato grandi squadre. E’ un compagno, ma prima di tutto un amico, col quale ho vissuto tante battaglie, sia da avversario che poi da compagno di squadra in Nazionale. Auguro il meglio a Gattuso e Buffon. Il nuovo commissario tecnico sa bene quale valore ha indossare la maglia azzurra, conosce bene i valori della Nazionale italiana, sa cosa significa mettere piede a Coverciano. Forse negli ultimi anni i valori legati a questi aspetti si sono un po’ persi. Volendo vedere sono anche valori abbastanza semplici e basilari, ma certe volte sono un po’ dimenticati. Gattuso farà capire cosa significa vestire la maglia azzurra”.

Dal punto di vista professionale, che cosa vede nel suo futuro?
“Ho la fortuna di lavorare già da diversi anni e in varie piazze con mister Nicola e il suo staff. Per me questo rappresenta una crescita dal punto di vista professionale. Io ho voglia di crescere e voglio mettere a disposizione della squadra e dei ragazzi la mia esperienza, in campo e fuori. Ho avuto la fortuna anni fa di essere stato pure io un calciatore, quindi credo di poter essere utile facendo valere l’esperienza che ho maturato sul campo. Per me il futuro è la Cremonese e questo ritiro di Livigno con i grigiorossi”.

Mauro Maffezzoni – Inviato a Livigno

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