Pizzetti su largo Moreni: "Città
sempre diffidente sulle novità"
"Se vogliamo creare le condizioni per una mobilità diversa, in una città dove il numero di auto per abitante è tra i più alti in Italia, delle due l'una: o accettiamo alcuni 'imbuti' in talune zone, oppure si proceda con nuove infrastrutture come la gronda nord e il terzo ponte uniche soluzioni radicali per togliere auto da via Giordano e dall’ambito urbano".
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Continua a tenere banco in città la questione di largo Moreni, con le opposizioni che cavalcano il malcontento di tanti automobilisti in merito ai rallentamenti sul ponte in ferro, una situazione che in precedenza si presentava solo in occasioni di emergenze e che adesso invece sembra diventata strutturale.
“In questa città c’è da sempre chi demonizza ogni cosa nuova, è già successo tante volte in passato, potrei fare un lungo elenco”, afferma il presidente del consiglio comunale Luciano Pizzetti, a proposito delle polemiche sulle file di auto che nelle ore di punta si accumulano in ingresso e in uscita dalla città attorno a largo Moreni.
“Si è in fase di completamento dell’intervento a lungo studiato dai tecnici, non dal politico di turno. Si valuterà nelle prossime settimane la sua efficacia. Di certo occorrerà abituarsi alla nuova conformazione della rotatoria e dei relativi innesti che, come già detto, rispondono alla volontà di rallentare la velocità degli automezzi per ragioni di sicurezza dei conducenti stessi, dei pedoni e dei ciclisti. Le città più sicure sono quelle che hanno i limiti a 30 km orari. E sul ponte non si devono superare i 50 km.”
“I rallentamenti peraltro non sono solo in quel punto, ma in altre zone della città”, aggiunge, lanciando una provocazione: “Se vogliamo creare le condizioni per una mobilità diversa, in una città dove il numero di auto per abitante è tra i più alti in Italia, delle due l’una: o accettiamo alcuni ‘imbuti’ in talune zone, oppure si proceda con nuove infrastrutture come la gronda nord e il terzo ponte uniche soluzioni radicali per togliere auto da via Giordano e dall’ambito urbano, un tempo inserito nei piani finanziari dell’A21 ma sempre rimasto al palo per le solite ragioni oltre che per gli elevati costi.
Fuori da questi interventi – è la conclusione – si possono fare solo interventi di mitigazione e di adattamento in una città dalle caratteristiche storiche ben definite non violentabili”. gb