Cronaca

Diritti umani, pace e futuro:
il prof. Pertile incontra le scuole

Un momento dell'incontro all'IIS Torriani

Non una lezione frontale, ma un incontro pensato per coinvolgere, interrogare, mettere in discussione. A Crema in Sala Alessandrini e a Cremona nell’Aula magna dell’IIS Torriani di Cremona si è tenuto l’incontro “Il rispetto dei diritti umani e la costruzione della pace”, promosso dalla Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona nell’ambito del progetto “Essere cittadini europei. Percorsi per una Memoria europea attiva” (2025–2026), in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, celebrata il 10 dicembre scorso.

Ad aprire i lavori è stata la dirigente scolastica Simona Piperno, scuola capofila del progetto, che ha invitato gli studenti a vivere l’incontro come un’occasione rara: “Non sarà una semplice lezione, ma un percorso di riflessione e di dialogo. Vi è stato chiesto di intervenire, di porre domande. È un’opportunità che va colta al volo. Cercate di essere spugne, di assorbire tutto ciò che questo incontro può offrirvi su temi che riguardano tutti noi, oggi più che mai”.

È seguito il saluto istituzionale del presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani, che ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa e la partecipazione numerosa degli studenti come segnale incoraggiante: “Il titolo stesso dell’incontro è importante. Diritti umani e pace non riguardano solo i contesti di guerra o di conflitto armato, ma significano garantire possibilità di espressione, tolleranza, accoglienza”. Mariani ha richiamato il ruolo centrale delle nuove generazioni, chiamate a contrastare pratiche di intolleranza e negazione dei diritti, collegando l’incontro al percorso del Viaggio della Memoria, che anche il prossimo anno porterà gli studenti nei luoghi simbolo di Norimberga e del lager di Flossenbürg, dove “si intrecciano storia, memoria e presente. È un intreccio potente, che deve restare ben presente anche nel lavoro che farete prima e dopo il viaggio”.

Il senso profondo del progetto è stato poi inquadrato dalla prof.ssa Ilde Bottoli, responsabile del percorso “Essere cittadini europei. Percorsi per una Memoria europea attiva”, che ha ribadito come il richiamo ai diritti umani non sia un esercizio astratto. “Sono le fondamenta della nostra società. Meritano attenzione, ascolto e silenzio. Garantire il diritto di tutti a comprendere è già una forma di rispetto”. Un invito esplicito agli studenti a vivere l’incontro come arricchimento del profilo umano, prima ancora che culturale. Accanto a lei anche l’architetto Tiziano Zanisi, segretario nazionale A.N.D.A. che da sempre sostiene il progetto e le iniziative.

La parola è quindi passata al prof. Marco Pertile, ordinario di Diritto internazionale e Diritti umani all’Università di Trento, che ha scelto consapevolmente un tono lontano dalla lezione accademica: “Quando avevo la vostra età ho partecipato alla mia prima manifestazione per la pace, durante la guerra in Iraq. Fu uno shock vedere per la prima volta prigionieri di guerra italiani. Forse faccio questo lavoro anche per questo. Ho due figlie della vostra età e sento di lasciarvi questo mondo. Sono preoccupato. Vorrei darvi almeno qualche istruzione, come quando si consegna un pacco fragile”.

Un dialogo che ha toccato i temi della tutela dei diritti umani, ma anche della crisi dei diritti umani nelle relazioni internazionali attuali, oltre ai temi legati al genocidio e alla memoria storica del genocidio. Un dialogo costruito tenendo conto di un pubblico eterogeneo, composto da studenti con percorsi e sensibilità diverse. “Per me non è semplice perché l’uditorio è molto vario, con background differenti. Cerco di intercettare le loro sensibilità, ma senza dubbio sono attenti e coinvolti su questi temi. Continuare a tramandare la memoria è essenziale. Ed è essenziale farlo insieme ai giovani, non con l’idea di insegnare loro qualcosa, ma con l’idea di capire assieme questi temi”.

Cristina Coppola

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