Cronaca

"Il Politecnico avrà nuove lauree
e legami forti col territorio"

Prima intervista a Luciano Baresi, prossimo Prorettore del Campus Città di Cremona dopo Gianni Ferretti

Il servizio di CR1

Nella sede cremonese del Politecnico di Milano ci si prepara a un importante passaggio di testimone. Dopo 17 anni alla guida della sede, il Prorettore Gianni Ferretti lascia l’incarico, pur restando all’interno dell’ateneo come docente. Al suo posto arriva Luciano Baresi, docente del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, chiamato a guidare una fase di continuità ma anche di rinnovamento.

Nella sua prima intervista da pro rettore, Baresi ha voluto innanzitutto esprimere un ringraziamento al predecessore, tracciando poi le linee guida del suo mandato, a partire da una nuova laurea triennale in inglese e da un rapporto sempre più stretto con il territorio, anche attraverso la ricerca.

“La volontà è di continuare tutto quello che, chi mi ha preceduto, ha fatto in maniera più che egregia – spiega Baresi -. Da qui i miei ringraziamenti al professor Ferretti. C’è l’elemento di novità, pensare cose nuove e quindi andare avanti”.

Uno degli obiettivi più significativi riguarda proprio l’offerta formativa, destinata ad ampliarsi già dal prossimo anno accademico.

“La prima cosa che faremo, col nuovo anno accademico, quindi parliamo di settembre 2026, sarà l’avvio di una laurea di primo livello in inglese che si chiama Process Engineering. Il Politecnico avrà tre nuove lauree triennali in inglese: una a Cremona, una a Milano e una a Piacenza. Questa è sicuramente una sfida importante”.

L’arrivo di studenti da contesti diversi è visto come un’opportunità anche per rafforzare il legame con il tessuto economico e produttivo locale.

“Portare persone nuove a Cremona – sottolinea Baresi – vuol dire continuare ma anche intensificare i rapporti col territorio, mettersi a fare ricerca col territorio. Significa capire quali sono le esigenze e provare a trovare una soluzione insieme”.

Baresi sottolinea come il valore aggiunto del Politecnico risieda anche nella sua ampia rete di competenze.

“Il Politecnico non è solo coloro che sono qui a Cremona, ma siamo più di mille docenti. Se il territorio ci darà dei problemi sarà un piacere poter pensare di risolverli insieme”.

La visione di fondo è quella di una crescita condivisa, in cui università e territorio collaborano per innovare.

“Si lavora insieme per fare evolvere il territorio. Ciò che oggi è ricerca domani è prassi, quindi per avere miglioramenti e novità bisogna investire sulla ricerca, e questo va fatto insieme”, conclude Baresi.

Giovanni Palisto

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