Ambiente

Sottopasso v.Eridano: progetto anti allagamenti avviato, ma per lavori ci vorrà oltre un anno

All’indomani dell’ennesimo allagamento nel sottopasso della tangenziale, emerge ancora una volta in tutta impellenza la necessità di un intervento risolutivo per questo tratto di via Eridano che risente particolarmente delle difficoltà di deflusso delle acque quando ci sono piogge torrenziali e bombe d’acqua. Il tipo di intervento da effettuare (oltre alle periodiche manutenzioni delle caditoie da parte di Padania Acque) era ben chiaro anche 10 – 15 anni fa, quando delle reti idriche si occupava Aem. Se ne ricorda Ugo Carminati, all’epoca consigliere di amministrazione: “Gli uffici tecnici di Aem avevano perfetta consapevolezza del problema – spiega oggi -.  L’allora Aem, per valutare un intervento avrebbe avuto bisogno soltanto di un via libera. Era molto semplice: una volta Aem gestiva dal proprio interno tutte le fasi e le relative competenze: dall”ufficio tecnico che studiava e progettava la risoluzione del problema; alla manovalanza che lo risolveva, fino alle aziende che avevano l’appalto, che erano stanzialmente due, Cogni e Beltrami. C’era insomma consapevolezza di tutto”. Il motivo per cui non si è mai arrivati a una progettazione esecutiva? “Secondo me non è mai stato dato il ‘la’. Allora avveniva che i lavori venissero concordati tra tecnici di Aem e Comune e, in base al budget di ciascun anno, si definiva come e dove farli; evidentemente quell’intervento non è mai ricaduto nel budget”.

Ora qualcosa sembra che si sia sbloccato, ma i tempi di esecuzione non sono brevissimi, si parla di un avvio lavori ipotizzabile per fine 2020. Lo spiega il dirigente dei Lavori Pubblici del Comune Marco Pagliarini: “Stiamo ancora ragionando sui finanziamenti, ma c’è un progetto in fase di sviluppo da parte non del Comune ma di una società esterna (il riferimento è a Padania Acque, la società pubblica che ha inglobato le reti idriche comunali ndr). Semplificando, si ipotizza di realizzare una stazione di pompaggio, con due pompe che consentano di sollevare le acque e indirizzarle nel Morbasco, attraverso una rete di canali esistenti in zona, eventualmente realizzando vasche di decantazione. Terminato il progetto partirà la fase dell’appalto, credo che si dovrà attendere almeno la fine del 2020 per arrivare alla fase realizzativa”. Un intervento che potrebbe arrivare anche a 400mila euro di spesa, considerando almeno un paio di pompe con relativi quadri elettrici, vasche di decantazione, raccordo dei canali. Insomma, c’è tempo per altri allagamenti.

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