Comune-comitato via Giordano:
al tramonto ipotesi pista ciclabile?
Il Comune temporeggia ancora sulla sistemazione del comparto sud e anche sull’unico progetto elaborato in sette anni di mandato Galimberti – il preliminare di via Giordano, con pista ciclabile su entrambi i lati – non sembra avere poi una gran fretta di giungere a conclusione.
L’incontro svoltosi ieri in modalità telematica tra il Comitato Giordano Cadore e buona parte della Giunta Comunale non ha chiarito le intenzioni dell’amministrazione su questa parte di città, una delle poche – nota il Comitato – a non essere inserita in nessuno dei pur numerosi ambiti di trasformazione di recente approvati.
A differenza del vicino quartiere Po, ad esempio, come fa notare la presidente del Comitato Maria Cristina Arata. “L’assessore Pasquali – spiega – partirà da quel progetto datato 2016 per illustrarlo più nel dettaglio ai tre nuovi componenti del Comitato e per capire, cinque anni dopo, se ci sia bisogno di una rivalutazione. Questo, per arrivare ad un progetto definitivo con il quale andare ad intercettare un finanziamento, così come è stato fatto per altri interventi in città”.
Insomma, “l’amministrazione è consapevole che la viabilità in questo comparto è una cosa complessa, ma non abbiamo ancora indicazioni precise, ci lavoreranno, capiscono che è un problema importante ma non si vedono ancora quelle soluzioni alternative che noi chiediamo da 7 anni”.
L’impressione è che la trasformazione di via Giordano in una strada con la carreggiata ridotta e piste ciclabili ai due lati, sia molto lontana e forse sulla via del tramonto. Troppi gli interessi che spingono per il mantenimento dei posti auto a bordo strada, da parte di chi ha attività commerciali e vincolante è la presenza dei tanti passi carrai che entrerebbero in conflitto con le ciclabili.
Nemmeno la viabilità intorno all’ex Snum, dove le demolizioni sono concluse, è definita: Comune e proprietà devono ancora incontrarsi per capire, ad esempio, come regolare ingressi ed uscite dalla nuova area commerciale, se realizzare la rotonda inizialmente prevista all’incrocio con via Bosco. La proprietà deve ancora ottenere il permesso di costruire e le scelte viabilistiche saranno da concordare successivamente
Il Comitato ha chiesto una tempistica sulle operazioni di bonifica e il vicesindaco Virgilio ha assicurato che metterà a disposizione la relazione. “Siamo soddisfatti della bonifica – continua Arata – finalmente non ci saranno più topi, ma il problema è la viabilità. Se non ci sono progetti, non si riesce ad accedere nemmeno a bandi, regionali, nazionali o europei che siano. Li hanno fatti per via dell’Annona, per san Felice, tra gli altri, ma per via Giordano mai niente”.
Altri temi trattati sono stati via Cadore, dove era stata promessa una sistemazione dei parcheggi ed elementi di arredo urbano che non ci sono mai stati; e il parchetto di via Argine Panizza, con panchine rotte e la recinzione dell’area cani sistemata alla meno peggio. “Quella rete l’avremo segnalata almeno 5 volte al Comune, è troppo bassa, i cani di grossa taglia la scavalcano e rischiano di fare del male ai bambini nell’area giochi. Adesso sembra che l’assessore Bona ne prenderà in considerazione la sistemazione”.
“Abbiamo chiesto anche l’asfaltatura di via Ferragni, solo 60 metri, per consentire una maggiore facilità di transito alle carrozzelle, essendoci anche un asilo. Speriamo – conclude Arata, che qualcosa adesso si muova per questo comparto su cui oggettivamente non è stato fatto mai nulla”.
“Rivedremo il progetto di via Giordano insieme al Comitato – spiega il vicesindaco Andrea Virgilio -. I residenti sono preoccupati delle ricadute viabilistiche del nuovo insediamento commerciale, ma ricordo che le stesse preoccupazioni c’erano anche per il market di via Massarotti che ora vediamo non creare problemi. La media superficie alimentare, non più di 1500 m, che andrà sul’ex Snum è paragonabile a quello”.
La presenza di un supermercato inoltre potrebbe portare ad una parziale diminuzione del traffico veicolare, visto che il target di quella struttura, per dimensioni, è quello dei residenti, e non si configura come attrattore da altre zone già tutte fornite.
Giuliana Biagi