Forza Italia su Bilancio: "Comune
ribalta i sacrifici sui cittadini"
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Dopo l’attacco della Lega sul Diritto allo studio, arriva da Forza Italia un altro affondo sul Bilachio di previsione del Comune di Cremona che andrà in approvazione il prossimo 19 dicembre. Il capogruppo Saverio Simi e il coordinatore cittadino Luca Ghidini ricordano le parole con cui il presidente del consiglio Pizzetti inaugurò l’incarico: “Il primo consiglio che darei a Virgilio è quello di prendere un assessore al bilancio che rivolti quel bilancio come un calzino […] e da lì si capisce dove sono le risorse mal poste”.
“La realtà? – affermano i due esponenti dell’opposizione – Altro che studio del bilancio e riorientamento delle risorse. La prima azione concreta di questa giunta è mettere le mani nelle tasche dei cremonesi aumentando le imposte sugli immobili e le tariffe dei servizi, fino ad aumentare i lumini del cimitero. Ciò che il PD non può fare a Roma, lo fa a Cremona.
“Non credevamo che Carlo Cottarelli, tanto acclamato in campagna elettorale, potesse dare un contributo utile alla ristrutturazione del bilancio comunale, ma confidavamo che si potesse operare una revisione seria di un bilancio (presentato in venti minuti in Consiglio Comunale) che nell’ultimo decennio ha visto esplodere la spesa sociale – in una città con il reddito medio annuo superiore alla media nazionale – e i costi per incarichi, consulenze e contributi a pioggia”.
Secondo i due esponenti è in atto una “penalizzazione nei confronti di famiglie e imprese, in controtendenza rispetto a quanto attuato dal Governo Nazionale con le ultime Leggi di Bilancio, compresa quella in fase di approvazione”.
I due rappresentanti del centrodestra giustificano la riduzione dei trasferimenti al Comune, lamentata dall’amministrazione Virgilio come una operazione che “richiede ai Comuni un esercizio di equilibrio e di equità” e che “nasce da un disegno di contenimento della spesa pubblica per la riduzione della pressione fiscale. Viene infatti confermata la riduzione degli scaglioni e delle aliquote IRPEF, a partire dai redditi più bassi (fino a € 28.000 di reddito) per dare maggiore potere d’acquisto al ceto medio, e dell’IRES a favore delle società che lasciano in azienda una quota rilevante degli utili, per destinarli a investimenti, nuove assunzioni, welfare o formazione”.
“Il Comune di Cremona – aggiungono – interrompe questa catena virtuosa di risparmio, ribaltando il sacrificio sui cittadini. Cittadini che al Comune chiedono sicurezza e decoro, partite non prioritarie per il benessere della cittadinanza, a detta del Vicesindaco.
“A Cremona, è possibile ridisegnare il modello di welfare secondo il principio di sussidiarietà al posto di quello assistenzialistico, chiedendo anche una corresponsabilità alle persone che vengono aiutate?
“È possibile introdurre indicatori di bilancio che misurino l’efficacia della spesa rispetto agli obiettivi da perseguire?
“Perché, invece, dobbiamo assistere all’aumento dei membri nei Consigli di amministrazione delle società partecipate, quando la normativa chiede di ridurne il numero?
Chi impedisce al Sindaco e alla sua Giunta di dare l’esempio iniziando a tagliare la spesa improduttiva?”
“Questo bilancio – è la conclusione di Forza Italia – dice una cosa sola: la sinistra cremonese è più impegnata a presidiare e gestire un costoso sistema di potere, e ancora una volta il prezzo lo pagano i cremonesi”.