Folla di cittadini alla camera
ardente per Elisa Marchesini
Leggi anche:
Cremona non è la stessa di due giorni fa: un clima di tristezza e disperazione, quello che si respira in questa domenica mattina, mentre all’Ospedale Maggiore è aperta la camera ardente allestita per salutare la quindicenne Elisa Marchesini, tragicamente scomparsa in un incidente stradale, venerdì mattina.
Decine le persone che, già dall’apertura dei battenti, alle otto della mattina, si sono recate per manifestare vicinanza alla famiglia. Amici, parenti, conoscenti e tanti cittadini, con la propria partecipazione, hanno voluto sottolineare quanto questa tragedia rappresenti un lutto per l’intera comunità cremonese. Tanto che, nella giornata di lunedì, durante il funerale – che si terrà alle 11 alla chiesa parrocchiale del quartiere Zaist – tutta la città osserverà un minuto di silenzio, come deciso dal sindaco, Andrea Virgilio.
Perché accettare una morte così ingiusta è difficile, forse impossibile. Elisa si stava recando a scuola, come ogni mattina, con tutto l’entusiasmo che la contraddistingueva, quando è stata travolta da un’autobus di linea, carico di studenti.
Erano da poco passate le 7.30, quando si è consumata la tragedia. L’autista del bus, un 55enne, di Pontevico, ha dichiarato di non essersi accorto della presenza della giovane. L’impatto è stato inevitabile e violentissimo.
La procura ha aperto un fascicolo di indagine, con l’ipotesi di omicidio stradale colposo: un atto dovuto in questi casi. Gli investigatori della Polizia Locale, che si sono occupati dei rilevamenti del caso, stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, grazie all’esame delle immagini di videosorveglianza riprese dalle telecamere presenti in zona. Si dovrà appurare se il semaforo era rosso o verde nel momento in cui Elisa, che stava andando a scuola, ha attraversato la strada, e se ci fosse stato il tempo o meno, per l’autista del bus, di frenare.
Alto fronte di indagine è l’ascolto delle testimonianze dei presenti, soprattutto quella di un ragazzino che era a bordo del mezzo.
Laura Bosio