Saap e mondo cooperativo
A Cremona gli stati generali di Cgm
Giusi Biaggi, presidente del Consorzio nazionale che riunisce 500 consorzi di cooperative, presenta la due giorni di lavori che si svolgerà l'11 e il 12 marzo e interviene anche sulla gara per il servizio di assistenza scolastica ai disabili: "Non sempre l’applicazione delle sole logiche tecnicistiche e burocratiche, è adeguata a riconoscere il valore delle relazioni educative".

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Il mondo cooperativo nazionale si riunisce a Cremona, i prossimi 11 e 12 marzo, per gli Stati Generali del Consorzio Nazionale CGM, la più grande rete nazionale che associa consorzi di cooperative sociali, presieduta dalla cremonese Giusi Biaggi, a lungo presidente del consorzio Sol.Co.
500 le imprese sociali aderenti, distribuite in tutta Italia, unite dal comune denominatore di riconoscersi nel modello di impresa “generatrice di impatto sociale, a forte vocazione territoriale e comunitaria”, come spiega la stessa Biaggi. Cgm ha promosso la nascita di società strategiche su temi decisivi come il lavoro (Cooperjob, Mestieri), la finanza (Cgm Finance), il supporto nella valorizzazione dei carismi delle congregazioni religiose (Chiaris), la piattaforma per il welfare (Cgmoving), la ricerca tecnologica nell’ambito delle malattie neurologiche e la non autosufficienza (NemoLab) e le comunità energetiche rinnovabili (Enernoi).
“Ho desiderato molto portare gli Stati Generali a Cremona”, spiega Biaggi. “Anzitutto per il piacere di ospitare la rete Cgm nella nostra città. Arriveranno 150 ospiti da tutta Italia; si tratta di persone con le quali, oltre ad un legame professionale, sentiamo forte affinità valoriale.
Oltre a questo, la scelta di Cremona affonda le sue radici nel legame solidissimo tra il Consorzio Solco Cremona e Cgm. Durante gli Stati Generali, Cgm porterà i risultati dell’ultimo triennio di lavoro in cui abbiamo investito molto sulle ‘direzioni’ che l’impresa sociale deve intraprendere per essere al passo con i tempi e, più di tutto, al passo con il futuro.
E ci siamo detti che il nostro approccio deve essere ‘trasformativo’ perché le grandi sfide del nostro tempo – aumento delle povertà, crisi ambientale, crisi demografica, ecc. – richiedono la presenza di una cooperazione sociale che sappia giocare la partita. Quindi, per riuscire a generare impatto, dobbiamo uscire dalla nicchia delle politiche sociali per frequentare anche ambiti inediti – ad esempio cultura, abitare, digitale e tecnologia – dove portare la nostra conoscenza”.
Mondo cooperativo che però nell’ultimo mese è alle prese a Cremona con il bando Saap. Biaggi non si sottrae a questo tema che vede direttamente coinvolte anche alcune cooperative del Consorzio Sol.co.: “Su 150 persone lavoratrici oggi impiegate all’interno delle cooperative territoriali su questo servizio, solo 50 accetteranno ‘l’assorbimento’ da parte della cooperativa entrante. La motivazione data in maniera più frequente per questa scelta è l’essere estremamente legati alla “propria” cooperativa. Credo che questo metta in evidenza anzitutto quanto le cooperative sociali sappiano investire sul proprio capitale umano. E quanto, lato ente pubblico, l’applicazione delle sole logiche tecnicistiche e burocratiche, non sia sempre adeguata a riconoscere il valore delle relazioni educative, delle capacità di risposta di un territorio, dell’originalità di imprese che fondano gran parte del loro valore sui soci lavoratori”.
“La giusta remunerazione del lavoro è un tema centrale“, aggiunge poi la presidente. Ricordiamo che il motivo per cui è stata indetta una nuova gara per il Saap lo scorso anno, da parte del Comune, è stato il maggior costo del lavoro per il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operatori. “E questo, per le imprese sociali, vale sempre, sia quando operano nel mercato pubblico che in quello privato. Se affermiamo e crediamo nelle persone, non possiamo e non vogliamo sotto-pagarle o ignorare che molti lavoratori e lavoratrici hanno scelto di essere soci di una cooperativa sociale, rifiutando l’ipotesi di essere semplice ‘forza lavoro’, ma radicando il proprio percorso, la propria crescita professionale, il proprio impegno civico, dentro la costruzione e condivisione di una vision all’interno della propria cooperativa.
“Questo tema, così come quello del rapporto con l’ente pubblico, non saranno trattati in maniera diretta e settoriale durante gli Stati Generali. Ma tornerà trasversalmente su tutti i gruppi di lavoro che realizzeremo. Il nostro capitale umano assume valore se la cooperativa anzitutto se ne prende cura (in termini di compenso, partecipazione, protagonismo, significatività), ma anche se la società nella sua interezza (enti pubblici, privati, famiglie, ecc.) sanno riconoscere il valore del lavoro sociale e comunitario”.