Cronaca

Sì alla perizia psichiatrica
per l'ex provveditore Molinari

Sì del giudice per l’udienza preliminare di Sondrio Fabio Giorgi alla richiesta di effettuare una perizia psichiatrica su Fabio Molinari, ex provveditore agli studi di Cremona ed ex dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, accusato di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. 37 gli imputati, oltre il principale accusato, e 108 le parti offese.

Il gup ha quindi accolto la richiesta dell’avvocato della difesa Stefano Di Pasquale di poter celebrare il processo con il rito abbreviato condizionato all’effettuazione di una perizia psichiatrica. Secondo la documentazione prodotta dalla difesa, all’epoca dei fatti l’imputato non sarebbe stato nel pieno delle sue capacità di intendere e di volere.

La nomina del perito psichiatrico Rossana Eugenia Botti, di Seregno, sarà conferita nella prossima udienza, fissata per il 19 marzo.

Il giudice ha anche ammesso le richieste di rito alternativo avanzate dai difensori il 20 febbraio scorso, dando il via libera a riti abbreviati, patteggiamenti e messe alla prova. Oltre a Molinari, altri quattro imputati hanno scelto il rito abbreviato: le dirigenti scolastiche Maria Rita Carmenini e Maria Pia Mollura, difese rispettivamente dagli avvocati Piermaria Corso (con Francesca La Salvia) e Fabio Scinetti, Francesca Nera, difesa da Guido Della Frattina, e Stefano Marchetti, assistito dall’avvocato Maurizio Carrara.

Accolta anche la richiesta di patteggiamento avanzata da Andrea Taboni e Riccardo Prezioso, entrambi difesi dagli avvocati Matteo Faggioli e Andrea Ferrari. Sono invece 17 gli imputati per i quali Giorgi ha accolto la richiesta di messa alla prova. Infine, sono sette gli imputati che hanno scelto di non richiedere alcun rito alternativo. Tra loro i dirigenti scolastici Bruno Spechenhauser, Raimondo Antonazzo e Michele Muggeo.

L’attività di indagine su Molinari, che aveva lasciato il Provveditorato di Cremona nel luglio del 2021 dopo due anni di incarico, aveva preso il via in seguito a tre esposti presentati nei primi mesi del 2022 su un presunto utilizzo illecito di fondi pubblici a fini privati e incarichi di docenza attribuiti in maniera illecita.

I fatti contestati riguardano reiterate ingerenze dell’ex dirigente di Sondrio, all’epoca in carica, nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la procedura di messa a disposizione, nonché l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali, ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute da Molinari.

S.P.

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