Aveva confezionato una patente falsa. Condannato il jihadista espulso Kastrati
Resim Kastrati, il kosovaro 23enne di Pozzaglio espulso a gennaio dall’Italia con l’accusa di aver abbracciato l’ideologia jihadista, è stato condannato dal tribunale di Brescia a due mesi e venti giorni di reclusione per aver confezionato una patente falsa.
Resim Kastrati, il kosovaro 23enne di Pozzaglio espulso a gennaio dall’Italia con l’accusa di aver abbracciato l’ideologia jihadista, successivamente diventato destinatario di un nuovo provvedimento di espulsione in Germania, è stato condannato dal tribunale di Brescia a due mesi e venti giorni di reclusione per aver confezionato una patente falsa. Il 23enne, che prima di traslocare a Pozzaglio abitava in via Ruggero Manna a Cremona, era stato fermato il 15 agosto 2014 dalla stradale di Montichiari in A21 al casello di Brescia centro. Al controllo, Kastrati aveva esibito una patente falsa emessa dalla Repubblica serba il 15 ottobre del 2012. Nel procedimento, il giovane era accusato di aver confezionato la falsa patente di guida, di aver apposto la fotografia, contraffacendo così certificati e autorizzazioni amministrative, e di aver guidato senza mai aver conseguito la patente. L’imputato era difeso dall’avvocato di Cremona Alessandro De Nittis. Nel 2013, nel covo di via Ruggero Manna, Resim Kastrati, che alle spalle ha precedenti per reati contro il patrimonio, droga e rissa, aveva ospitato una banda di rapinatori suoi connazionali che il 13 dicembre del 2013 avevano assaltato l’autogrill e il distributore di benzina sull’A21 dopo una serata in discoteca. Erano stati arrestati in cinque. Il kosovaro, invece, era stato denunciato per truffa e detenzione di droga insieme ad altre otto persone. In casa sua, nella notte del blitz, i carabinieri avevano trovato alcune macchinette per clonare i bancomat e della droga.
Sara Pizzorni