Scontri al corteo del 2015, la
Cassazione ribalta due sentenze
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Sentenza di secondo grado ribaltata dalla Corte di Cassazione sugli scontri avvenuti a Cremona il 24 gennaio del 2015 in occasione della manifestazione dei centri sociali. Per due dei tre militanti arrestati nella seconda tranche dell’inchiesta, i giudici della Suprema Corte hanno rinviato ad un’altra sezione della Corte d’Appello che sul reato di devastazione dovrà rivedere la posizione del cremonese Filippo Esposti, condannato in secondo grado a Brescia a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni, e del siciliano Giovanni Marco Codraro, condannato a 3 anni. Sentenza definitiva, invece, per il bresciano Samuele Tonin, anche lui condannato a 3 anni. Esposti e Codraro dovranno quindi subire un nuovo processo sul quale però potrebbe incombere la prescrizione.
Nel 2016, in primo grado, a differenza degli arrestati del primo gruppo, tutti condannati in via definitiva per devastazione, l’ex gup di Cremona Christian Colombo aveva assolto Esposti e condannato gli altri due: Codraro a 9 mesi e 26 giorni e Tonin a 10 mesi e 3 giorni, ma per il reato più lieve di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Per l’accusa, Codraro sarebbe stato nelle primissime file del corteo e avrebbe ripetutamente lanciato oggetti contundenti, mentre Tonin sarebbe stato tra coloro che avevano lanciato fumogeni verso i reparti delle forze dell’ordine e che avevano danneggiato il comando della polizia municipale. Esposti, invece, si sarebbe occupato degli acquisti di giacche, zaini e caschi utilizzati durante gli scontri.
Sara Pizzorni