Tribunale al collasso, Comaroli:
"Il Ministero deve inviare risorse"
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Lo scorso 12 gennaio la politica era ufficialmente scesa in campo al fianco del presidente del tribunale di Cremona Anna di Martino per scongiurare la profonda crisi di palazzo di giustizia a cui manca una grossa fetta di personale amministrativo. Presto ulteriori otto persone saranno trasferite in altre sedi e non rimpiazzate, facendo restare Cremona sempre più scoperta, con il rischio di chiudere gli uffici. Un allarme lanciato dal presidente che oggi ha incontrato la deputata soncinese della Lega Silvana Comaroli, che ha promesso il suo aiuto.
“La situazione è drammatica”, ha detto la parlamentare, “e rischia di avere ripercussioni gravi su tutti i cittadini che hanno diritto a ricevere tutti i servizi in modo adeguato”. Davanti al presidente, la Comaroli si è impegnata Con il presidente mi sono impegnata ad interloquire direttamente con il Ministero, l’unico deputato ad inviare risorse e interlocutore principale con il compito di assicurare il buon funzionamento della Giustizia.
“Siamo già in ritardo”, ha fatto sapere la Comaroli, “e quindi si deve agire in tempi brevi percorrendo la strada più corretta per far sì che le figure fondamentali che hanno avuto il trasferimento vengano rimpiazzate”.
A lasciare palazzo di giustizia di Cremona saranno un direttore amministrativo, attuale responsabile dell’ufficio Spese di Giustizia, trasferito a Lodi, un funzionario giudiziario responsabile della cancelleria del Dibattimento, che andrà a Pavia, un assistente giudiziario della cancelleria del Lavoro, destinato a Parma, e un assistente giudiziario dell’ufficio Cancelleria di Esecuzione. Dal tribunale dovrebbe andare via anche un funzionario attualmente in distacco alla Procura generale di Brescia in seguito ad uno scambio di posti. Dall’ufficio del Giudice di Pace, invece, una delle due assistenti che si occupano del penale se ne andrà a Piacenza. Un ufficiale giudiziario e un funzionario, infine, lasceranno l’ufficio N.E.P. (Ufficio Unico Notificazioni Esecuzioni e Protesti).
Ciò che più preoccupa il presidente di Martino è che rimarrà scoperto l’ufficio Spese di Giustizia, che necessita di un direttore che abbia competenze specialistiche. Un ufficio davvero fondamentale, se si pensa che si occupa del pagamento degli onorari, del pagamento degli avvocati ammessi al gratuito patrocinio e di tutta la contrattualistica.
Sara Pizzorni