Aggiungi un posto… al tandem:
la raccolta di "Amo" prosegue
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“Aggiungi un posto… al tandem, aiutaci a pedalare insieme verso l’inclusione!” un appello che non è passato inosservato e ha fatto breccia nel cuore di chi lo ha ascoltato. Il fine era quello di raccogliere contributi per una bicicletta inclusiva che possa essere usata non solo dall’Associazione Marcotti Osvaldo, che l’ha lanciata, ma anche da altre onlus o strutture e fondazioni di riabilitazione, e il primo obiettivo è stato raggiunto.
“Nel giro di una settimana abbiamo raccolto i 7.400 €, che era il primo step – spiega il presidente dell’Osvaldo Marcotti, Luca Rivaroli -, però, visto che abbiamo tempo fino al 26 marzo, abbiamo deciso di proseguire per l’acquisto di accessori sempre relativi al tandem Huka Orthros 23, per renderlo fruibile a tutte le le richieste, per quello che noi crediamo essere un progetto veramente importante, quindi cinture di sicurezza, pedane particolari che servono anche per il trasporto”.
Si tratta di un veicolo studiato per programmi terapeutici, percorsi riabilitativi e anche tempo libero per persone con disabilità o esigenze temporanee. Un mezzo però che ha un costo fuori dalla portata di molte famiglie, per questo la A.M.O. ha pensato di chiedere il contributo di tutti.
“Tramite la Cassa Padana, il nostro istituto di credito filiali di Cella Dati – prosegue Stella Maia, consigliera dell’associazione -, siamo riusciti ad accedere a una raccolta fondi gestita dalla piattaforma Ginger che ci permetterà, una volta raggiunto l’obiettivo, di acquistare la tricicletta inclusiva. Si tratta di una bicicletta dalle potenzialità incredibili perché oltre ad essere a pedalata assistita, permette al conducente e al trasportato di viaggiare affiancati e di potersi così godere il paesaggio, con l’impressione di pedalare e di far fatica. I contributi possono essere di vario tipo, si va dai 5 € fino a 500 € e speriamo di di riuscire a portare a casa, oltre al risultato, anche un mezzo per poter includere sempre più persone nella vita e nel sociale.
Cristina Coppola