Questa Cremonese
ha rovesciato la Serie A
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Le rovesciate di Bonazzoli come simbolo di una Cremonese che, in un anno, ha ribaltato il suo mondo. Dodici mesi per passare dai 14 punti in 9 giornate di Serie B 2024/2025, con un cambio di allenatore già alle spalle, e i 14 mattoncini messi uno sopra all’altro ora, in Serie A, grazie a tre vittorie di cui due lontano da Cremona e uno Zini ancora fortino inespugnato.
L’impatto dei grigiorossi col massimo campionato è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Ricordate le griglie di partenza sui quotidiani nazionali? Ce ne fosse stata una con la Cremo non data per spacciata.
L’aspetto identitario di oggi, nel progetto di mister Davide Nicola, è sì visibile nel rilancio di giocatori come Bonazzoli (quello visto in B sembra lontano parente del super-Federico odierno), ma lo si trova soprattutto nelle esultanze di chi, da Terracciano a Bianchetti passando per Baschirotto, si immola per la causa con salvataggi in extremis.
Perché in Serie A, per salvarsi, serve anche questo: sdraiarsi davanti all’avversario per coprire più superficie possibile con ogni parte del corpo consentita e negare un gol apparentemente fatto.
La Cremonese sa essere da trincea, ruvida quando serve. Ma sa anche sfoderare grandi qualità: vince a San Siro l’esordio col Milan con gol da antologia, dimostra che la prestazione non è casuale e si prende due scalpi da bagarre salvezza con Sassuolo e Genoa. Quest’ultimo a Marassi, in una tana depredata con autorità e grandi colpi.
È una Cremo che può contare su un quasi 39enne che brucia avversari in progressione e sta divorando partite intere di ripartenze e ripiegamenti: alla faccia di una leggenda arrivata per svernare, Jamie Vardy è un esempio per tutti e un capo popolo in cui riconoscersi.
E poi ci sono coloro che la Serie A se la sono guadagnata sul campo. Il Bianchetti visto sinora è tra i capitani più costanti del campionato. Il Vandeputte alla prima stagione in A è… scandaloso: possibile che un giocatore del genere, di qualità e corsa, acume tattico e assist, sia arrivato nella massima serie solo alla soglia dei 30 anni?
E l’elenco degli encomiabili potrebbe allungarsi a dismisura, dall’instancabile Barbieri all’esordiente Floriani Mussolini – due ali vere in un panorama nazionale che sugli esterni non sa più volare -, dal rilancio di due portieri come Audero e Silvestri sino alle consacrazioni di Baschirotto e Terracciano.
Meglio fermarsi qui, in attesa di altri protagonisti. Meglio guardare al prossimo step: allo Zini arriverà sabato la Juventus. Classifica alla mano, sarà uno scontro diretto: chi l’avrebbe mai detto?