Smantellata la banda del centro
Daspo urbano nelle aree critiche
A raccontare delle indagini è stato il prefetto Antonio Giannelli, a margine dell'ultima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica
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Smantellata la banda di giovanissimi, la maggior parte minorenni, che negli ultimi mesi ha imperversato in città, terrorizzando i cittadini. Un gruppo che le forze dell’ordine, grazie a settimane di serrata indagine, hanno individuato in una decina di individui nordafricani, che agivano tra il centro storico, le zone delle stazioni ferroviarie e dei pullman, i giardini di piazza Roma e vicino ad alcune aree commerciali.
Il gruppo si è reso responsabile di una vera e propria escalation di violenza, mettendo a segno una serie di reati – 11 gli episodi contestati – che sono diventati nel tempo sempre più gravi, fino ad arrivare addirittura a rapine e violenza sessuale.
A raccontare questi ultimi due mesi di indagini, è stato il prefetto, Antonio Giannelli, a margine dell’ultima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltasi nel pomeriggio di venerdì, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine e istituzionali del territorio.
Presenti il Questore, Ottavio Aragona, il comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Paolo Sambataro e quello della Guardia di Finanza, Colonnello Massimo Dell’Anna, il comandante della Polizia Locale, Luca Iubini, il presidente della Provincia Roberto Mariani, il sindaco di Cremona Andrea Virgilio insieme all’assessore Santo Canale, il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni e tutti gli altri rappresentanti delle Forze di Polizia e dei Comuni in questione.
LE DECISIONI PRESE
Dopo aver fatto il punto della situazione e sono state individuate per ogni singolo territorio le aree in relazione alle quali i Regolamenti di polizia urbana possono sancire la previsione dell’applicazione del “Daspo urbano”. A questo proposito, come ha spiegato il sindaco Virgilio, l’amministrazione ha assunto l’impegno di integrare il proprio Regolamento, mentre quelli di Crema e di Casalmaggiore, di predisporlo e portarlo all’attenzione dei rispettivi Consigli.
Nel corso della riunione il Prefetto ed il Sindaco di Cremona hanno poi annunciato la sottoscrizione dell’atto aggiuntivo per l’estensione dell’attuale sistema di videosorveglianza cittadino (86 telecamere) con l’attivazione di ulteriori 4 telecamere a breve, con le risorse già messe a disposizione del Comune da parte della Prefettura, cui se ne aggiungeranno altre 13.
A questo proposito, il sistema di videosorveglianza sarà in collegamento diretto con le forze di polizia. Il prefetto ha altresì anticipato la prossima costituzione della cabina di regia legata ai Patti per la Sicurezza, anche in funzione della rivisitazione o definizione di Piani di controllo coordinato nei tre territori.
I CONTROLLI INTERFORZE
Durante la riunione si è fatto il punto del lavoro messo in campo nei mesi di ottobre e novembre nelle zone del centro cremonese, per contrastare l’azione della banda. Grazie al grande spiegamento di forze, sono stati identificati dalle Forze dell’ordine ben 14.119 soggetti tra Cremona, Crema e Casalmaggiore.
In particolare, a Cremona, sono stati potenziati con effetto immediato i servizi di controllo del territorio, grazie ad un’ordinanza del Questore della Provincia di Cremona, impiegando complessivamente 92 unità aggiuntive rispetto a quelle impegnate negli ordinari servizi di controllo, suddivise tra personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale.
Le pattuglie hanno concentrato le proprie attività in tutte le aree del centro storico, in particolare presso Piazza Roma, riuscendo così a identificare i membri della banda, controllando anche tutti gli altri giovani che frequentano il centro cittadino.
LE INDAGINI
Le indagini sono iniziate fin da subito. In queste settimane gli investigatori hanno analizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ascoltato decine di persone informate sui fatti, ed eseguito accertamenti sulle banche dati, ma anche intensificato i controlli sui giovani che frequentano il centro.
Questo ha portato all’individuazione di dieci stranieri, sia minorenni (di cui alcuni minori stranieri non accompagnati) che maggiorenni (alcuni dei quali richiedenti protezione internazionale). Soggetti che in più occasioni sono stati denunciati a piede libero per una serie di reati contro la persona, il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti.
In aggiunta, ad inizio novembre la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei maggiorenni resosi responsabile del reato di tentata violenza sessuale e, insieme all’Arma dei Carabinieri, ha recentemente eseguito l’arresto di due minorenni stranieri, facenti parte del gruppo, in esecuzione del provvedimento dell’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, che ha disposto la misura cautelare del collocamento in comunità educativa dei giovani. Altri blitz sono stati eseguiti poi anche nei giorni successivi.
I PROSSIMI PASSI
Il lavoro del comitato non è però finito: non appena approvati i regolamenti, i membri torneranno a riunirsi, anche per definire azioni coordinate e condivise, in vista del prossimo periodo natalizio, che vedrà già anche un potenziamento dei sistemi di illuminazione attivi da parte delle Amministrazioni comunali nei luoghi di maggiore aggregazione.
Laura Bosio